Trade Secrets: cosa sono e come funzionano?
Che cosa significa Trade Secret?
La traduzione letterale del termine Trade Secret corrisponde a ‘segreti commerciali’.
Alla luce dell’attuale e tanto discusso Regolamento Europeo in materia di protezione dei dati personali, la cui attuazione è prevista per il 25 maggio 2018, appare indubbio chiarire alcuni punti chiave che permetteranno di salvaguardare l’attività imprenditoriale di innumerevoli aziende a fronte del furto delle informazioni riservate al trade.
Preliminarmente bisogna specificare i tre criteri che permettono ad un informazione di acquisire il titolo di Trade Secret.
In primo luogo, un Trade Secret deve appartenere all’alveo delle informazioni segrete. Un Trade Secret non può essere un’informazione comune ad una particolare categoria di attività oppure un’ indicazione di facile reperimento. Di conseguenza non si ha la possibilità di definire Trade Secret l’esperienza di un singolo individuo maturata all’interno di una specifica realtà commerciale. Proprio in relazione alla difficoltà di definire la linea di confine tra un Trade Secret ed una normale informativa commerciale, viene richiesto uno studio specifico e dettagliato su ogni singolo caso ed informazione che perviene alla Società destinataria. Nonostante il criterio di segretezza debba assolvere a dei criteri molti severi è possibile che due o più Società operanti nella stessa area di competenza possano condividere la stessa informazione, sebbene coperta da segreto. Questo avviene proprio perché un Trade Secret non costituisce una licenza esclusiva; per tale ragione diverse Società possono condividere, legalmente, il medesimo Trade Secret.
In secondo luogo un Trade Secret deve avere un valore economico per il business a cui fa riferimento. Proprio per questa ragione, se l’informazione viene divulgata questo potrebbe indebolire la posizione di competitività commerciale della Società e, conseguentemente, causare dei danni a quest’ultima. Il valore finanziario del segreto commerciale non significa che la società debba già, automaticamente, aver sfruttato il segreto. Per ottenere un beneficio economico è necessario che la Società tragga profitto dal segreto stesso durante le proprie operazioni di affari commerciali.
Da ultimo, è necessario che il titolare in un Trade Secret si adoperi ad attivare metodi che permettano di tutelare l’informazione e la sua segretezza. Alla luce di ciò diventa fondamentale evidenziare che la riservatezza delle informazioni deve essere chiara agli utenti che ne dispongono dell’utilizzo. Se da un lato è chiaro che gli individui in possesso di Trade Secret debbano riservarsi sulle informazioni, dall’altro lato purtroppo, ad oggi, non è ancora del tutto pacifico come le Trade Secrets possano essere, invece, protette dal vasto mondo commerciale.
Trade Secrets in Europa
A seguito della proposta della Commissione Europea, il Parlamento Europeo ha deciso di adottare la Direttiva che ha quale fine primario quello di uniformare le normative nazionali dei paesi EU al fine di far fronte alle operazioni di acquisizioni legali, la divulgazione di informazioni e l’utilizzo dei Trade Secret.
La Direttiva, pertanto, armonizza la definizione dei Trade Secret di comune accordo con le norme internazionali già esistenti e vincolanti. Definisce, inoltre, le forme di appropriazione indebita ed evidenzia che i campi innovativi ed ingegneristici che devono essere garantiti al fine di un’adeguata protezione, considerato che i Trade Secret non sono una forma esclusiva di proprietà intellettuale.
La Direttiva ha come fine, inoltre, quello di armonizzare i mezzi con cui le vittime di appropriazione indebita di Trade Secrets possono tutelarsi, senza ricorrere all’applicazione di sanzioni penali. I mezzi sino ad ora evidenziati sono di seguito esposti:
- bloccare l’uso illegale e successiva divulgazione delle informazione di cui gli artefici si appropriano illecitamente;
- la rimozione dal mercato di beni che sono stati fabbricati sulla base di un segreto commerciale che è stato acquisito illegalmente;
- il risarcimento danni nei confronti della vittima causato dall’uso illegale o rivelazione e/o indebita appropriazione del segreto commerciale.
Trade Secrets secondo la legge Italiana
La normativa dei Trade Secrets è regolamentata dal Codice di Proprietà Intellettuale italiano, in vigore dal 2005.
La Sezione VII, del codice sopra specificato, è intitolata ‘ Informazioni Segrete’. Il seguente capitolo statuisce l’illecità di rivelare, acquisire o utilizzare le informazioni commerciali e tecniche relative alle attività industriali, comprendendo le attività commerciali che sono sotto il controllo del legittimo del possessore, provvedendo che le informazioni siano:
- segrete, nel senso che non è, come avviene per gli enti e la loro precisa configurazione e combinazione dei componenti, generalmente conosciuta e, quindi, facilmente accessibile dagli esperti ed operatori dell’ambito;
- ha una valenza economica in quanto è informazione segreta;
- soggette alle persone che controllano legalmente i Trade Secerts e, contestualmente, le misure che possono essere considerate ragionevolmente adeguate per mantenerle segrete.
Il codice protegge anche dati come ad esempio testi o altri dati segreti la cui lavorazione comporta un certo impegno compreso quello che deve essere presentato per ottenere l’ autorizzazione per l’emissione dei prodotti chimici, parafarmaceutici e/o agricoli.
Inoltre, pare necessario ribadire che la rivelazione di informazioni di affari, sottoposti a segreto, è sanzionata dal Codice Penale Italiano in materia di concorrenza sleale.
La domanda, pertanto, che affligge molte Società è la seguente:
Come si può proteggere il proprio business da un attacco di cyber crime?
Il primo passo volto a tutelare le Società da un attacco di cyber crime consiste nel provvedere ad accertare la struttura organizzativa della Società. Questo procedimento richiede, però, un contributo da parte di tutte le attività commerciali ad identificare quelle categorie maggiormente esposte al furto di informazioni sottosposte a segreto.
Il passo successivo consiste nello sviluppare una polizza di rischio contro il cyber crime che studierà le diverse categorie di informazioni basandosi sull’entità del profilo di rischio. Tale polizza dovrà estendersi anche alla risoluzione dei problemi di accesso alle diverse piattaforme interne all’organizzazione, controllare i problemi che sorgono a fronte del lavoro svolto presso le sedi specifiche ovvero l’home working, istruire gli utenti ed impiegati sulle normative relative alla sicurezza e privacy ed, infine, pianificare un sistema di garanzia volto a tutelare i casi di incidenti.
Un ruolo fondamentale verrà ricoperto dal dipartimento IT, il quale perfezionerà la policy di rischio sui cyber crime grazie al contributo degli esperti dei Trade Secrets i quali, a loro volta, conoscono i diversi profili di rischio di attacco delle differenti informazioni protette da segreto. L’importanza degli individui appena menzionati ricorre, non solo, in un momento preliminare alla valutazione sul rischio di furto di Secret Trade aziendali, quanto al costante contatto nel caso di azione illecita.