Truffa Forex bancaria a Londra pronta una class action

Lo studio legale internazionale Legal Law Limited annuncia class action contro 6 colossi bancari a tutela delle vittime della piu’ grossa truffa forex perpretrata dalle banche a Londra

Truffe Forex: quando ignoranza e deregulation colpiscono persino chi non investe

Sbagliare è umano, errare è diabolico. Recita così un celebre detto popolare italiano che mai come in questo casa calza a pennello per descrivere alla perfezione l’ultimo scandalo finanziario che ha coinvolto istituti di credito in Inghilterra, Stati Uniti e Svizzera. Citigroup, JP MorganBank of AmericaUbsRoyal Bank of ScotlandBarclay’s e Hsbc, insieme il 60% del credito mondiale, sono state difatti multate per operazioni illecite portate avanti dai trader per mutare a proprio esclusivo vantaggio (e quindi ai danni dei clienti) i tassi di cambio di euro, dollari e yen. Parliamo di sanzioni per miliardi di euro soprattutto ai danni dei colossi di Londra, troppo grandi per fallire e troppo ottusi per imparare la lezione da un recentissimo ed ancora scottantissimo passato.

L’elemento sul serio beffardo, è che tale notizia arriva proprio a pochi giorni dai cosiddetti “stress test”, che avevano valutato gli istituti ora beccati con le mani nella marmellata speculativa e reputati invece da chi dovrebbe controllarli come  virtuosi, corretti ed affidabili, oltre che ricchi e patrimonialmente solidi. Ciò che si è scoperto e che lascia sconcertati, infatti, è che, esattamente come accadde all’inizio di questa crisi di buon senso prima ancora che economico/finanziaria, i vertici e gli organi di controllo che avrebbero appunto dovuto vigilare sulle manovre dei trader, sebbene addirittura avvertiti delle anomalie, abbiano clamorosamente e ripetutamente lasciato correre ed evitato ogni provvedimento.

Quasi come se sapessero perfettamente che con la forza della propria prepotenza e della propria arroganza avrebbero potuto farla franca, ancora una volta, socializzando le perdite e prelevando soldi dalla popolazione; anche da quella frangia della popolazione non direttamente coinvolta nelle operazioni collegate ai prodotti Forex, fulcro di quest’ultimo scandalo.  Danneggiati, infatti, sono stati anche coloro che avevano investito i propri risparmi, giusto per riprendere lo stesso esempio fatto dal Sole 24 Ore, in fondi specializzati sul mercato valutario.

E se arrivati fino a questo punto sentite indignazione e rabbia crescervi in corpo, allora attenti a non esplodere facendo un’altra scoperta: il mercato del Forex, valutato per circa 5 miliardi di dollari al giorno, è incredibilmente libero da ogni regolamentazione. Le clausole vessatorie firmate da chi si presta a questo vero e proprio gioco d’azzardo, difatti, hanno dell’incredibile e lasciano a tasche vuote e bocca aperta a sempre più persone, attirate dalla possibilità di guadagnare grosse cifre in poco tempo.

A tal proposito l’avvocato Alessandra Bellanca, che coordina il team del dipartimento di Forex Litigation (specializzato nel recupero delle somme investite nel mercato Forex, anche a seguito di vere e proprie truffe), all’interno del Studio Legale Legal Law Limited, afferma: ”La prima cosa che dobbiamo precisare è che, a differenza di quanto viene scritto e ribadito da chi vende questo prodotto, quello del Forex, è un mercato molto complesso, altamente speculativo ed assolutamente non adatto ai poco esperti. Non è un caso – continua l’avvocato – che siano pochissimi a guadagnare qualcosa da queste operazioni, mentre la stragrande maggioranza degli investitori è sempre perdente”.

Poi l’accenno importante alle clausole vessatorie, concetto inerente alla clamorosa deregulation che interessa questo mercato particolarmente volatile: “Data la nostra già consolidata esperienza con numerosi clienti che ci contattano da tutto il mondo, possiamo dire che in effetti i termini e le condizioni dei contratti redatti da alcuni broker presentano delle clausole che sono totalmente a svantaggio dei clienti”.

In ultimo ma non per importanza, l’avvocato segnala anche un’altra pratica particolarmente odiosa, ovvero quella di broker che, pur avendo sedi operative in Europa e in America, nei contratti inseriscono condizioni che obbligato a risolvere eventuali controversie legali in paesi come Cipro, Mauritius e Seychelles, dove il diritto applicabile a queste fattispecie è spesso lacunoso e comunque poco conosciuto

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